E’ passato quasi un anno dalla costituzione del Comitato Quartiere Parco Leonardo.
Fra poco ci dimetteremo tutti e si voterà per eleggere il nuovo Referente e i nuovi Rappresentarli o per riconfermarli.
Sono dell’opinione che dobbiamo creare un Comitato forte e questo avverrà solo quando il movimento (perché di questo trattasi) sarà indipendente dalle persone che lo hanno fondato.
Un organismo in grado di vivere di luce propria e di rinnovarsi.
E’ stato fatto tanto lavoro, ci siamo accreditati, abbiamo portato problemi e proposte sui tavoli di chi può concretamente attuare il cambiamento.
Abbiamo dato un’identità e una voce al nostro Quartiere, abbiamo ridato speranza che il cambiamento sia possibile e che dal buio si possa pervenire alla luce.
In questo periodo, abbiamo compreso che potremo fare molto e potremmo ottenere altrettanto se tutto fosse più fluido e veloce.
Abbiamo oggi un gruppo che ha, a mio avviso, lavorato con continuità, impegno e competenza e che ha individuato degli obiettivi chiari e traguardabili in linea con la nostra missione: “la vivibilità, lo sviluppo e il miglioramento continuo di Parco Leonardo”.
Nella mia vita di manager, progettista e inventore ho imparato una cosa: un progetto è un sogno con una data, se a questo si toglie la data rimane solo un sogno.
Ora noi abbiamo chiaro il progetto per fare uscire Parco Leonardo dalla attuale situazione, abbiamo ben compreso le sue potenzialità e le opportunità che ci sono ma abbiamo anche capito che ci sono tanti vincoli da rimuovere e tanti ostacoli da superare.
Abbiamo, prima con il nostro Gruppo Facebook ora con il nostro sito, creato dal nulla la nostra immagine e dato la parola ai Residenti che credono in questo Quartiere e che vogliono che viva e che si sviluppi.
Nella nostra Organizzazione non esistono capi e capetti o centri di potere decide solo l’Assemblea che è sovrana e l’Agorà che è la piazza dove si discute, si pianifica e si opera.
Attraverso questi strumenti, abbiamo toccato con mano cosa sia la vera democrazia dove tutti possono esprimersi, votare, delegare, partecipare ed agire in prima persona.
Ho in questa breve ma intensa esperienza conosciuto persone meravigliose, appassionate, mai sedute a piangersi addosso ma sempre pronte ad analizzare i problemi, a trovare le soluzioni, a individuare chi può aiutarci, a discutere con loro educatamente ma anche in modo estremamente motivato e determinato.
Ora sappiamo dove il Quartiere vuole e potrebbe andare.
Abbiamo la consapevolezza che con poco potremmo vivere tutti meglio, risolvere gli attuali problemi che ci affliggono e puntare verso un futuro dove ” Parco Leonardo 2.0″ può divenire una realtà moderna, tecnologicamente avanzata, basata sull’intelligenza e la cultura oltre che sul commercio ed il business.
Oggi siamo consapevoli che tutto questo è possibile e che è lì a portata di mano.
Questo futuro auspicabile sarebbe possibile in tempi rapidi se solo cominciassero a cadere certi muri.
Muri che non sono rigidi e duri ma sono di gomma.
Muri sui quali le nostre proposte e sollecitazioni rimbalzano.
Muri che rimandano a domani ciò che potrebbe essere fatto oggi.
Un’altra cosa che ho imparato è che i problemi sono come il cancro rimangono lì finché non decidiamo di affrontarli e rimuoverli.
Questi muri non sono all’interno del nostro movimento. Forse una volta c’erano e ci hanno condizionato per tanti anni. Ora, invece, sono all’esterno e ci confrontiamo con loro tutti i giorni problema dopo problema, proposta dopo proposta.
Questa consapevolezza però non ci deve fermare ma ci deve far capire che certe cose che speravamo di ottenere oggi potremo solo ottenerle domani con tanto impegno e perseveranza.
Dobbiamo continuare ad aver fiducia in noi stessi, nella strada che stiamo percorrendo e negli obiettivi che stiamo perseguendo.
Grazie a tutti.
Il Comitato Quartiere Parco Leonardo siamo tutti noi.