La terra di nessuno è di qualcuno
La guerra ai rifiuti e alle discariche “spontanee”, nella quale siamo impegnati dalla creazione del Comitato (Luglio 2016), comincia a produrre qualche lusinghiero risultato.
Mentre all’interno del nostro quartiere permangono criticità legate anche alla mancanza di direttive comunali, negli immediati dintorni la scarsa educazione civica e l’assoluta mancanza di rispetto per l’ambiente e per i cittadini virtuosi ha portato alla formazione di una discarica abusiva in Via Roselli Lorenzini, alimentata giornalmente da mezzi privati che vanno verso la Stazione Fiera di Roma.
In questo primo anno di attività abbiamo spedito esposti agli enti della zona per denunciare l’incresciosa situazione. Ma siamo venuti a capo di un paradossale rimbalzo di competenze, da Fiumicino al Municipio di Roma XI, dalla Fiera, fino al Consorzio.
Per farla breve, ieri abbiamo saputo, per l’interessamento di una pattuglia della Polizia di Roma, che quella strada non appartiene a nessuno (!?). Quindi nessuno se ne è mai occupato. Però ……… dal prossimo 31 Maggio dovrebbe diventare proprietà del Municipio XI di Roma.
Ci è stato assicurato che da quella data l’Azienda AMA sarà autorizzata a curare la zona e si assumerà l’incarico della bonifica.
Abbiamo quindi rinunciato a presentare un ulteriore esposto perché il Municipio è già in possesso di un voluminoso fascicolo al riguardo, creato da tutti noi abitanti del quartiere stanchi di vivere nel degrado.
Questo è quanto ci è stato anticipato. Ma dobbiamo vigilare per fare in modo che le voci (raccolte per telefono e quindi non ufficiali) non rimangano tali.
Concederemo quindi qualche giorno ancora per vedere risultati tangibili. Se per la metà del prossimo mese niente sarà cambiato, avremo a quel punto tutti gli strumenti per una campagna martellante indirizzata agli organi competenti, primo fra tutti il Dipartimento per la Tutela Ambientale di Roma nella persona del suo Direttore.
Ovviamente dovremo far pressione perché tutta via Lorenzini venga dotata di telecamere di controllo per evitare che il fenomeno si ripresenti in qualsiasi forma e per dare sicurezza a chi transita da quelle parti, che oltre ad essere sporche sono anche pericolosamente buie.