Più volte nell’ultimo anno il Comitato di Quartiere ha manifestato la propria preoccupazione per la situazione del supermercato Auchan e dei suoi dipendenti, che è culminata con la chiusura del punto vendita in data 30/03 e che ha lasciato parecchio personale in cassa integrazione sine die e, soprattutto, con l’incertezza per il proprio lavoro ed il futuro delle proprie famiglie.
E’ stato un anno fitto di incontri, richieste, PEC, colloqui con i quali il CQPL ha espresso il malcontento dei residenti per la situazione di grave disagio del supermercato (negli ultimi mesi addirittura sprovvisto di rifornimento merci), portandolo nelle sedi dei gruppi dirigenti del Centro Leonardo, ottenendo in cambio soltanto parole e promesse, finora prive di ogni certezza.
Nonostante abbiamo di certo notato la voglia del nuovo gruppo gestore del centro Leonardo di innovare e collaborare con i cittadini del quartiere, e di fare di tutto per rilanciare il centro commerciale, non si può non constatare che un quartiere di oltre 7000 abitanti, non può sopportare in silenzio l’assenza di un supermercato ed un punto vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia per ovvie questioni logistiche, pensando alle tante famiglie che nel corso degli anni hanno usufruito dell’Auchan, che per le indubbie ripercussioni anche economiche, oltre che di immagine, per coloro che vivono e risiedono nel quartiere.
Quello che allo stato attuale preoccupa maggiormente il Comitato e tutti i residenti, è l’incertezza e la mancanza di notizie certe, circa il futuro subentro di un nuovo operatore e non da ultimo, il clima di incertezza e disagio nel quale sono stati lasciati i dipendenti del punto vendita che hanno scelto di restare fino all’ultimo minuto.
Il silenzio di chi deve decidere, le voci di corridoio, la mancanza di fonti ufficiali che dicano chiaramente quale sia la situazione, a che punto siano le trattative con il nuovo marchio, sono tutte fonti di ulteriore disagio, incertezza e sgomento per chi nel quartiere ci vive, ci lavora, ci investe.
A fronte di quanto sopra, il Comitato di Quartiere, con il supporto dei dipendenti Auchan, dei residenti tutti, degli Amministratori di Condominio, con la presente lettera chiede ufficialmente un incontro alle società in indirizzo per dare le dovute risposte alla cittadinanza di Parco Leonardo ed ai lavoratori.
Nonostante il Comitato comprenda pienamente le difficoltà dell’attuale congiuntura economica e sociale, i gravi disagi dovuti alla pandemia, le logiche commerciali che si celano dietro al subentro di un nuovo operatore, non può non manifestare la propria preoccupazione per questo stato di assoluta incertezza, anche e soprattutto in ottica futura.
Non è giusto che i residenti del quartiere, cioè coloro che hanno impiegato le proprie risorse economiche nel centro commerciale e nel supermercato, siano tenuti all’oscuro della situazione e non vengano coinvolti direttamente attraverso la propria voce, che ben può essere rappresentata dal Comitato, circa le scelte e la situazione che sta vivendo il centro commerciale.
E’ superfluo dire che Il Comitato non può e non vuole avere alcun tipo di ingerenza nelle dinamiche commerciali, che esulano dai propri compiti, ma al contempo può essere il portavoce del rilancio ed un ulteriore mezzo propulsore per far si che tutti i cittadini del quartiere abbiano voglia di tornare a spendere ed investire nel centro commerciale e nel nuovo supermercato che verrà.
Se i cittadini non avranno notizie e certezza di nomi e tempi, dovranno necessariamente rivolgersi altrove per i propri acquisti e per le proprie dinamiche socio-economiche, e il giorno che accadrà quello che tutti ci auguriamo possa accadere a breve (nuovo supermercato e nuovi negozi), forse più di qualche residente avrà preso altre vie ed altre abitudini, memori di come sono stati trattati in questi ultimi mesi.
Infine, non certo per importanza, il Comitato chiede e si augura che tutti gli attuali dipendenti del supermercato, lasciati in cassa integrazione e – quel che è peggio – senza informazioni e certezze, non siano ignorati e siano completamente riassorbiti nei loro posti di lavoro presso il nuovo gruppo che subentrerà, speriamo, a breve termine.
Il lavoro deve essere un baluardo di civiltà ed è fondamentale che i lavoratori, così vicini alla nostra comunità, abbiamo la possibilità di riavere dignità e certezze future, specialmente in questo momento storico.
Crediamo che un passo avanti in questa trattativa possa essere un grande segnale di ripresa sociale, oltre che economica, e sarebbe di sicuro un patto di solidarietà tra la nuova gestione e la nostra grande famiglia.