Poco tempo prima delle elezioni arriva una notizia che fa esplodere le polemiche sia tra cittadini che tra le forze politiche, diventando un vero e proprio pomo della discordia del Quartiere. Noi non vogliamo metterci nelle vesti di Paride, dunque riportiamo solo i fatti accaduti, lasciando ampio spazio ai pensieri e giudizi in merito.
Mercoledì, 11 aprile 2018, sul quotidiano digitale “Affari italiani” esce un articolo nominato “Fiumicino, negozi in cambio di opere pubbliche. La delibera “baratto” – Il Comune di Fiumicino acquista dal Gruppo Caltagirone locali sfitti a 2900 mq. Riporta l’articolo: “A meno di due mesi dalle elezioni (…), la Giunta non trova soluzione migliore all’assenza delle opere di urbanizzazione previste dal progetto che “barattarle” con i locali commerciali sfitti che il Gruppo ha ancora di proprietà all’interno del Parco con un’operazione border: invece di riscuotere le fidejussioni a garanzia delle opere di urbanizzazione previste dal progetto iniziale (il piano particolareggiato 231), dopo anni di attesa, ha deciso di passare al baratto. Traduzione: l’intero quartiere che avrebbe dovuto avere in cambio dell’edificabilità un centro medico, un centro amministrativo, un centro sociale, un centro congressi e la riqualificazione della parte horribilis della via Portuense, si ritroverà una serie di negozi nei quali dovrà investire per adattarli alle esigenze “sociali”, oppure diventare proprietario di un negozio da adibire a chissà cosa” (intero testo nel link sotto): http://www.affaritaliani.it/roma/fiumicino-negozi-in-cambio-di-opere-pubbliche-la-delibera-baratto-534367.html?refresh_ce
Tralasciando la discutibilità dei termini usati (precisamente “baratto”; opinione personale – qui sta per rinegoziazione), è evidente una presa di posizione negativa nei riguardi di avvenuta rinegoziazione della Convenzione, alla quale segue la replica del Sindaco di Fiumicino: “Articolo di “Affari italiani” non veritiero, basta leggere le carte”, riportato sotto: http://www.iltabloid.it/2018/04/12/parco-leonardo-dichiarazioni-montino-affari-italiani.html .
Dunque, il Sindaco risponde: “Ricostruendo la vicenda, bisogna dire innanzi tutto che il Consorzio Spi, proprietario di Parco Leonardo, all’inizio riteneva di non dover dare più niente al Comune. Ne è seguita una trattativa durata anni che si è conclusa nell’estate del 2017 (…). A cosa siamo arrivati? A ben 526 mq riservati per il Centro di Formazione professionale, 265 mq per il Centro anziani e 191 mq per il Centro amministrativo (…) si riqualificherà il Parco delle Idee e sorgerà il campo da bocce, ed è previsto l’ampliamento della scuola (…).
Dunque, pochi giorni prima delle elezioni, si accende un dibattito importante. Noi intanto vi invitiamo di prendere visione della Convenzione e dei documenti annessi per farvi un’idea basata sui fatti, non opinioni.